PANICO (DRAMMATICO)
Apro la porta e me lo trovo davanti. È tornato. Mi si raggela il sangue e ho l'impressione che il mio cuore si sia fermato di botto. Strabuzzo gli occhi ma vedo tutto sfocato, inizio a boccheggiare. Lui solleva leggermente il cappello di feltro nero in segno di saluto, accompagnando il gesto con un sorriso appena abbozzato, dopodiché si avvicina all'attaccapanni e vi posa il cappello, la sciarpa e il cappotto pesante, tutti e tre del medesimo colore. Come aveva fatto a trovarmi? Avevo fatto tutto il possibile per fargli perdere le mie tracce, per fare in modo che non si ripresentasse più. Eppure adesso è qui, ancora una volta. Prima di sedersi sul divanetto in pelle di fronte a me, si ferma in mezzo alla stanza e inizia a guardarsi intorno, le mani sui fianchi, perfettamente a suo agio. Scuote la testa e il suo sorriso abbozzato assume una sfumatura divertita. "Non è cambiato niente dall'ultima volta...Proprio nulla…" Quando, finalmente, si accorge della mia pr...