IL PROFUMO DELLA DOMENICA (COMMEDIA)


Questa settimana è stata davvero massacrante. Il solo pensiero mi riportava alla mente il tanfo del fallimento e della sfiga, un mix fatale.

Scendo dalla 500, impregnata da uno strano odore di benzina e Arbre Magique al pino silvestre, e un profumo di ragù mi entra nel naso e si diffonde in tutto il mio corpo. Sorrido e tiro un sospiro di sollievo, allietato da quella fragranza mille volte più gradevole di quella che respiravo in macchina.


Spero che almeno dalla nonna riesca a rilassarmi:già mi vedo ronfare beatamente nella stanza che in passato era stata di mio padre, quella che odorava di naftalina.

Trilli mi corre incontro e scodinzola festante, mentre vengo investito da un forte odore di fango e pelo bagnato.

Attraverso il corridoio e il profumino delizioso che mi aveva accolto all'inizio si fa sempre più intenso, fino a travolgermi completamente non appena entro nella sala da pranzo.


Ragù, besciamella, carne arrosto, spezie, cannella, panna...Tutte quelle fragranze così aromatiche, forti e avvolgenti mi fanno dimenticare le mie ultime disavventure.

A quel punto raggiungo mia nonna in cucina, piena e raggiante come al solito, e le stampo un grosso bacio sulla guancia.

Rimango con il naso sul suo maglione per un po', lasciando che godessi ancora un po' del suo odore. Era sempre lo stesso fin da quando ero piccolo:sugo, gelsomino e creme per il viso e fogli di giornale.


Torno nella sala da pranzo e sprofondo sul divano, permettendo a tutti quegli odori che riempivano la stanza di cullarmi dolcemente. Prima che possa accorgermene crollo in un sonno profondo, ma quel profumo continua a persistere, anche nei miei sogni.

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