UN LAVORO DISCUTIBILE (DRAMMATICO)

Dannazione! Quanto ci mette ad arrivare? 

Ormai è passata mezz'ora…

Se avessi saputo che avrei perso tutto questo tempo, mi sarei appostato nel palazzo davanti alla scuola. 

Merda!

Forse ho fatto bene, in realtà. Mi hanno detto di essere discreto, per non dare loro altri grattacapi, e colpire in un luogo così affollato non sarebbe stato esattamente coerente con quella sollecitazione. Devo ammettere, però, che mi ha dato fastidio: non è certo il mio primo incarico e se, tra la concorrenza, hanno scelto di affidarsi proprio a me, significa che sanno bene di che sono capace. Avrebbero potuto fare quella raccomandazione a un novellino alle prime armi, non certo a un esperto! In ogni caso, farei bene a non lamentarmi:è il compenso ciò a cui devo dare attenzione, diano pure fiato alla bocca, se vogliono.

Tre meno venti, ancora nulla. Sto cominciando ad agitarmi…

No. Sangue freddo, come sempre. E pazienza. D'altronde, sono rimasto ad aspettare molto più a lungo, come quella volta in cui ho passato più di due ore in una topaia maleodorante prima di sparare al magnate di un'industria russa. Doveva essersi trattenuto più del previsto con quella ragazza che poteva sembrare sua nipote. Che schifo…

Ah, non so nemmeno perchè lo insulto! Magari era una brava persona.
Perchè cerco di convincermene? Per farmi venire altri scrupoli e mandare tutto a puttane, ecco perchè! Mi conosco bene ormai.

Non vorrò tornare a fare la vecchia vita, per caso? Quella in cui se sopravvivi alla fame rischi di lasciarci le penne per mille altri motivi? No, per niente.
Non tornerò mai a fare quello che facevo prima. Quel passato si trova alle mie spalle da un pezzo, quindi è meglio che non faccia più riflessioni inutili e che mi sieda di nuovo davanti alla finestra. Anzi no, meglio bere un po' d'acqua prima. E accendere una sigaretta.

Chi è che ucciderebbe qualcuno per scelta? Sicuramente non io, che da piccolo avevo paura del sangue ma che, paradossalmente, volevo fare il chirurgo. Il chirurgo, colui che lavora per salvare vite! Come me anche Wade e Stuart, solo che Wade voleva operare al cervello e suo fratello al volto.
Io, invece, volevo diventare un cardiochirurgo perchè, nella mia ingenuità infantile, pensavo che se avessi "aggiustato" i cuori delle persone, queste avrebbero continuato a provare dei sentimenti e vivere felici. Poi sono cresciuto e ho capito che i sentimenti risiedono nel cervello, ma purtroppo nessuno elabora amore o compassione. Per questo sparo ai miei bersagli proprio lì, in mezzo alla fronte.

Cazzo, è già finita! Meglio accenderne un'altra…

Ecco perchè chiunque scelga questo mestiere non lo fa per scelta, ma solo perchè spinto dai lauti guadagni promessi a ogni incarico.

E questo mi autorizza a porre fine alla vita di un essere umano? Che diritto ho io di decidere una cosa del genere? Nessuno, dato che, di fatto, non sono io a deciderlo. Mi limito a svolgere il mio incarico nel migliore dei modi, a eseguire gli ordini. Sì, certo, anche i nazisti lo dicevano. Che scusa comoda…
Ma io non sono come quei mostri, loro uccidevano degli innocenti. Io no, io uccido solo persone colpevoli di qualcosa. Lo sono tutti, in fondo. Giusto...?

Che cos'ha la mia vita in più rispetto a quella di un altro? Anche io ho fatto e continuo a fare delle cose orribili, inimmaginabili per alcuni, ma che non sono certamente paragonabili a quelle compiute dalle mie vittime. Giusto...?

Può darsi che anche loro abbiano ucciso qualcuno, più di uno magari, e che il mio intervento sia stato una sorta di punizione divina. Allora dovrebbe venire qualcuno per punire anche me?
Mia madre...ah, mia madre...diceva che se lavi un lenzuolo sporco nella stessa acqua in cui ne avevi lavato un altro, poco prima, quel lenzuolo non si pulirà ma, anzi, si impregnerà di quell'acqua e diventerà ancora più lercio. E pensare che sono sempre stato convinto che non mi sarebbero mai serviti i suoi proverbi.
Che saggia donna che era, mia madre.

Ho perso il conto di tutte le persone fatte fuori da quando ho cominciato:per la maggior parte pezzi grossi della politica, della finanza e così via, ma anche persone comuni, colpevoli, direttamente o meno, di aver pestato i piedi ai miei committenti, proprio come in questo caso. 
Questo caso…Dio mio, ma come si fa a chiedere una cosa del genere? È la prima volta che ricevo un compito simile e spero vivamente che sia anche l'ultima.

Ogni volta mi convinco che il mio obiettivo sia una persona spregevole, che meriti di finire sotto terra. Dico a me stesso che nella loro insulsa vita hanno recato del male, ma non posso esserne sicuro visto che si tratta di persone a me totalmente estranee, che posso immaginare solo grazie alle mie convinzioni personali e alle brevi descrizioni fornite dai miei committenti. Ma come fidarsi di mafiosi, strozzini e altri individui che potrebbero essere loro stessi quelli che mi vengono descritti ogni volta?

Ecco qua, altre riflessioni inutili che compromettono il mio lavoro!
È meglio che me lo tenga stretto, per quanto discutibile che sia: mi piace troppo la bella vita che conduco adesso, piena di hotel di lusso e sigarette. Anzi, credo che sia il momento della terza, tanto la situazione è ancora tranquilla.

A ogni modo, comunque la si voglia vedere, è così che funziona. Puoi scegliere di chiudere gli occhi per sempre o di fare come me, essere disposto a tutto pur di accumulare anni. Il mondo è una palla di merda abitata da persone di merda. Lo hanno capito anche Wade e Stuart, che hanno abbandonato i loro sogni per ritrovarsi a spacciare. Altro che chirurghi rispettabili.
A dire il vero, non so nemmeno come se la passano. Nè so se sono rimasti nella nostra città, nè se sono ancora vivi. Non li vedo da così tanto tempo...

E neanche Becky Ivy. Già, chissà che fine ha fatto, pure questa. Spero che almeno lei non sia finita in chissà quale giro pur di sopravvivere. Ricordo ancora le volte in cui noi ragazzi giocavamo a pallone, nella piazzetta, e lei si fermava dietro al muretto con il mento poggiato sui palmi, a fissarmi: puntava i suoi occhi neri sempre e solo su di me. Continuo a sentirmeli addosso, certe volte.
Peccato che nessuno dei due si sia mai fatto avanti.

Forse è meglio accendere la quarta, mi sa che qui ne abbiamo ancora per le...
Eccola! Quasi non ci speravo più.

Bene, adesso prendo la mira e...e cosa? Cosa devo fare adesso?

Dannazione! Merda, merda!
Non posso farlo, non posso sparare a...Ma che cazzo sto dicendo? Non posso rifiutarmi di sparare! Devo portare a termine il lavoro per riscuotere il pagamento, altrimenti tanti saluti! E poi, se mi tirassi indietro, loro chiamerebbero qualcuno per uccidere me. La mia punizione…

Si è fermata proprio davanti a me, è un'occasione d'oro! Devo sparare adesso, prima che ricominci a camminare. Ecco, ci sono: calibrare, puntare e...calibrare, puntare e...Cazzo, perchè mi tremano le mani? Non mi era mai successo.
Perchè sto esitando proprio in quest'occasione? Perchè lei non rientra in nessuna di quelle descrizioni, diamine! Come potrebbe? Sembra così...innocente. Se le sparassi diventerei davvero come uno di quei mostri della Germania nazista. O lo sono già diventato?

NO!

Basta con tutte queste paranoie! Devo ucciderla, che sia sbagliato o meno.
O chiudi gli occhi per sempre o sei disposto a tutto pur di accumulare anni, nessuna via di mezzo. E io ho già scelto da tempo. Dunque è meglio che queste mani la smettano di tremare e che facciano il loro dovere, come hanno sempre fatto.

Alla fine è sempre la stessa storia e oggi non c'è nulla di diverso. Magari lei diventerà una trafficante, trufferà della gente, picchierà i propri figli, ne abuserà o lo farà con i figli di qualcun altro, magari anche lei sparerà in testa a qualcuno, un giorno. Non potrò mai essere sicuro di queste cose, ma so con certezza che mi piacciono troppo gli hotel di lusso e le sigarette.

Fanculo!

E sparò alla bambina.

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