NOTTE D'ESTATE (ROMANTICO)


"Siamo arrivate. Ti piace?"

"E me lo chiedi? Sheila, questo posto è
meraviglioso! Non ho mai visto nulla del genere in vita mia"

"L'ho pensato anch'io la prima volta. Sai, Cassie, quando sono qui sento come se la mia anima abbandonasse il corpo per fondersi con gli astri e il paesaggio circostante. Arrivo a dimenticare tutto, persino me stessa…"

"Non stento a crederlo: hai sempre avuto la testa fra le nuvole, anzi, fra le tue care stelle"

"Lo riconosco, è vero. Ma chi non rimarrebbe affascinato da tutto questo?"

"In effetti…"

"Comunque, visto che ci siamo, fammi un po' vedere se hai studiato"

"Vai!"

"Allora...Quelle stelle laggiù, che costellazione formano?"

"Elementare, Watson: quella è Ercole, o, come la chiamo io, Il Ragazzo Che Saltella"

"Molto bene"

"Non prendermi in giro!"

"Non lo stavo facendo. Ora fammi pensare...Ah, sì! Quella lì, appena sopra la scuola, come si chiama?"

"Quella è il Drago, anche se, nella mia modesta opinione, è molto più simile a una canna da pesca che a un animale fantastico. Inoltre, in basso possiamo individuare il Cigno, che sembra un arco prima di scoccare la sua freccia, mentre più in alto c'è il Piccolo Carro, la costellazione più importante del cielo"

"E i tuoi occhi cosa ci vedono?"

"Un cucchiaio, ovviamente"

"Sei incredibile...Comunque, nomi inventati a parte, sono davvero commossa: l'allieva ha superato la maestra"

"Hai visto quanto sono diventata brava? E, per la cronaca, chi può dare nuovi nomi alle stelle se non la mente creativa della coppia? Cioè, no...insomma...volevo dire…"

"Ho capito, non preoccuparti"

"D-Davvero?"

"In effetti siamo proprio una bella coppia, noi: il dinamico duo che va avanti dalle elementari, sempre insieme, a vivere mille avventure mentre ci districhiamo fra le gioie e i dolori della vita. Ti ricordi quando siamo andate a quella festa in piscina e tu ti sei tuffata vestita?"

"Eravamo appena state a un diciottesimo, dove avrei potuto rimediare un costume? Mi vergognavo troppo a fare il bagno in intimo…"

"E quando ci siamo perse a Siviglia?"

"Quella è stata colpa tua: te l'avevo detto che dovevamo scendere alla fermata successiva, ma tu hai preferito non ascoltarmi. E, invece, ricordi quando volevamo imparare a depilarci, ma abbiamo finito per spargere tutta la cera liquida in bagno?"

"Di quel giorno ricordo solo le imprecazioni di mia madre"

"Che ridere! Potremmo riempirci un libro con i nostri aneddoti"

"Buona idea! Vedi, è per queste ragioni che sono sicura che rimarremo amiche per sempre"

"Già...amiche..."

"Cosa?"

"Niente, niente!"

"Credevo avessi detto qualcosa"

"No, no...cioè, in realtà sì...ecco, volevo chiederti...qual'è la tua costellazione preferita?"

"La mia preferita, dici?"

"S-Sì"

"Vediamo...Sono due, a dir la verità: la Lira e l'Aquila"

"Intendi la bandierina e l'aquilone? Perché?"

"C'è una leggenda legata a esse. Secoli fa, da qualche parte in Oriente, una tessitrice e un pastore si innamorarono. Presi da quel forte sentimento, iniziarono a trascurare i rispettivi doveri e, come punizione, furono mandati a vivere ai lati opposti di un grande fiume, così da riprendere a lavorare senza distrazioni. Da allora, una volta all'anno, uno stormo di gazze si raduna su quel fiume e forma un ponte che permette ai due innamorati di incontrarsi"

"Oh, che storia romantica! Ma cosa c'entra con le costellazioni?"

"Secondo la leggenda, i due giovani sono Altair e Vega, rispettivamente la stella più luminosa dell'Aquila e quella della Lira, mentre il grande fiume che le separa è la Via Lattea. Guarda come si vedono bene stasera, non sono stupende?"

"Sì, è stupenda…La storia! La storia è veramente stupenda…"

[...]

[...]

[...]

"Sheila…"

"Sì?"

"Io...Non sono venuta qui per osservare il cielo, ma perché...dovevo dirti una cosa…"

"Ma certo, dimmi pure. Non è niente di grave, vero?"

"No, affatto, tranquilla. O, almeno, lo spero…"

"In che senso?"

"Ecco…Come hai detto, noi ci conosciamo da tantissimo tempo e standoti vicina in tutti questi anni ho capito...ecco...che sei una persona molto speciale per me e…insomma, quello che sto cercando di dirti è..."

"Una stella cadente!"

"C-Cosa?"

"È appena passata una stella cadente! Là, guarda, vicino alla costellazione dello Scorpione. Che strano, non è ancora il periodo..."

"Ah, sì, lo Scorpione...Hai espresso un desiderio, almeno?"

"Ma certo, che domanda! Non bisogna mai lasciarsi scappare l'occasione di affidare i propri desideri alle stelle. Magari, poi, si avverano"

"Quindi credi che dovrei farlo anch'io?"

"Perché no, non hai niente da perdere. Oh, scusa, ti ho interrotta. Che stavi dicendo?"

"Niente, lascia stare"

"Sicura? Non avevi detto che era…"

"Ne ho vista una anch'io!"

"Eh?"

"È passata un'altra stella cadente"

"Dove?"

"Tra la Lira e l'Aquila"

"Allora non era una stella, ma una gazza che si stava unendo al ponte formato dalle sue compagne"

"Può darsi, sì. Secondo te le gazze li realizzano i desideri?"

"Non credo..."

"Ma uno può sempre tentare, no? L'hai appena detto tu stessa"

"Non mi riferivo a degli uccelli. Comunque, fai come vuoi. Nel caso dovessero farli avverare, avvisami"

"Sarai la prima"

"…"

"Cosa c'è?"

"Stavo pensando che il cielo, stasera, è più bello del solito…Non lo trovi anche tu?"

"Sì...Lo è sempre, ma stasera di più. Ed è anche più sfuggente…"







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