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THE DEMIOURGIA PROJECT (FANTASCIENTIFICO)

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La prima cosa che vedo è il buio, un'oscurità talmente densa e impenetrabile che per un secondo mi viene il dubbio di stare ancora tenendo gli occhi chiusi. Sbatto le ciglia un paio di volte, ma la vista resta immutata. Dove sono? Cerco di alzarmi, ma qualcosa mi impedisce di muovermi. Comincio a sudare, spaventato. Il fatto di non ricordare nulla prima del mio risveglio contribuisce ad accrescere la mia paura. All'improvviso sento uno schiocco, seguito da un rombo metallico, e il buio comincia lentamente a ritirarsi, lasciando che il vuoto dietro di sé venga occupato da una luce intensa. Serro le palpebre di scatto, anche se un filo di luce riesce a insinuarsi sotto i miei occhi, solleticandoli. Quando il rumore cessa rimango in allerta, i muscoli rigidi, le orecchie bene aperte. Trattengo il fiato e apro gli occhi con cautela. Al posto del tetto c'è un buco da cui filtra la luce, che non era così abbagliante come mi era sembrata all'inizio, al contrario è

NOTTE D'ESTATE (ROMANTICO)

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"Siamo arrivate. Ti piace?" "E me lo chiedi? Sheila, questo posto è meraviglioso! Non ho mai visto nulla del genere in vita mia" "L'ho pensato anch'io la prima volta. Sai, Cassie, quando sono qui sento come se la mia anima abbandonasse il corpo per fondersi con gli astri e il paesaggio circostante. Arrivo a dimenticare tutto, persino me stessa…" "Non stento a crederlo: hai sempre avuto la testa fra le nuvole, anzi, fra le tue care stelle" "Lo riconosco, è vero. Ma chi non rimarrebbe affascinato da tutto questo?" "In effetti…" "Comunque, visto che ci siamo, fammi un po' vedere se hai studiato" "Vai!" "Allora...Quelle stelle laggiù, che costellazione formano?" "Elementare, Watson: quella è Ercole, o, come la chiamo io, Il Ragazzo Che Saltella" "Molto bene" "Non prendermi in giro!" "Non lo stavo facendo. Ora fammi pensare...Ah, sì! Quella lì,

PER SEMPRE (HORROR)

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Buongiorno, tesoro, hai dormito bene? Hai sognato la tua dolce mogliettina almeno un po'? Sarà meglio metterti di nuovo la formalina, ricominci a emanare cattivo odore. Al telegiornale non hanno ancora smesso di cercarti, che seccatura. Sono passate due settimane, quando si arrenderanno? Ho fatto finire l'auto dentro al fiume, ho fatto in modo che tutti pensassero che il tuo corpo è stato trasportato via dalla corrente, non capisco perché continuino imperterriti ad andare avanti. Sono sicura che è tua madre a spronarli, ha sempre avuto un attaccamento morboso nei tuoi confronti. Non ti consegnerò mai a loro, mai! Dovranno passare sul mio cadavere. Il tuo posto è qui, vicino a me, la tua dolce mogliettina, non dentro una cassa sotterrata chissà dove. In fondo, sto solo facendo quello che ci siamo promessi: finché morte non ci separi, e io ancora non sono stata separata da te. Ah, che ricordi… Ero così giovane e tu eri così bello con quel completo elegante. Il giorno

DEJA VU (DRAMMATICO)

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Il dottore si chinò ancora una volta verso di me per visitarmi e un brivido repentino mi percorse la schiena. Ebbi come la sensazione che tutto questo fosse già avvenuto.  Sì, ovvio che fosse già avvenuto, mi sottoponevo alla solita visita da qualche mese ormai, ma quella volta c'era qualcosa di diverso, anche se non capii cosa. Dopo la visita lasciai lo studio e, mentre percorrevo il corridoio, guardai di sfuggita la sala d'attesa. Seduti uno accanto all'altro, c'erano un'anziana gobba che tossiva, un uomo con un completo damascato che si girava i pollici con aria annoiata, una donna che cercava di calmare il figlio neonato con un sonaglio di latta. La stessa scena mi balenò all'istante nella mente, come se avessi già visto quelle persone da un'altra parte. Scossi la testa e imboccai un corridoio ben illuminato che conduceva all'uscita dell'ospedale. Mi venne incontro una coppia di infermiere, che sorrisero in modo familiare, e la second

SO (DRAMMATICO)

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So allacciarmi le scarpe senza nessun aiuto, so mangiare senza sporcarmi, so che il sole sorge a est e tramonta a ovest ogni giorno, so amare profondamente, so che da piccolo sono stato abbandonato e che ho dovuto imparare tutte queste cose da solo.

UN LAVORO DISCUTIBILE (DRAMMATICO)

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Dannazione! Quanto ci mette ad arrivare?  Ormai è passata mezz'ora… Se avessi saputo che avrei perso tutto questo tempo, mi sarei appostato nel palazzo davanti alla scuola.  Merda! Forse ho fatto bene, in realtà. Mi hanno detto di essere discreto, per non dare loro altri grattacapi, e colpire in un luogo così affollato non sarebbe stato esattamente coerente con quella sollecitazione. Devo ammettere, però, che mi ha dato fastidio: non è certo il mio primo incarico e se, tra la concorrenza, hanno scelto di affidarsi proprio a me, significa che sanno bene di che sono capace. Avrebbero potuto fare quella raccomandazione a un novellino alle prime armi, non certo a un esperto! In ogni caso, farei bene a non lamentarmi:è il compenso ciò a cui devo dare attenzione, diano pure fiato alla bocca, se vogliono. Tre meno venti, ancora nulla. Sto cominciando ad agitarmi… No. Sangue freddo, come sempre. E pazienza. D'altronde, sono rimasto ad aspettare molto più a lungo, come quell

~ IL CICLO DELLA VITA ~ L'UOMO ~ (POESIA)

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INFANZIA Venuto al mondo afferri ogni cosa con mani di latte ADOLESCENZA Non sai più chi sei ma corri incontro al mondo a braccia aperte ETÀ ADULTA Nuovi valori soldi, un posto fisso e un po' d'amore VECCHIAIA Nessun rimpianto affolli la tua mente riposa in pace